Funzioni Continue


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Introduzione

Un tipico orologio digitale rappresenta il tempo con due numeri interi: il numero di ore (tra 0 e 23) trascorse dopo la mezzanotte e il numero di minuti (tra 0 e 60) trascorsi dall'inizio dell'ora corrente. Immaginiamo di poter rappresentare il tempo con la retta reale dove un numero reale indica il numero - non necessariamente intero - di secondi trascorsi da un certo istante iniziale. Rappresentiamo con un grafico il comportamento nel tempo dell'indicatore dei minuti dell'orologio digitale (ad esempio se è l'una e un quarto l'orologio indica $13:15$ e il numero di minuti indicati sarà $13$). Mettiamo quindi nell'asse $x$ il tempo effettivo in secondi e nell'asse $y$ il numero di minuti che indica l'orologio digitale. Chiamiamo $f(x)$ il numero di minuti che indica l'orologio al tempo $x$ (in secondi). Otteniamo un grafico di questo tipo:


Nota che il valore di $f(x)$ al variare di $x$ è stazionario su vari intervalli di tempo (ad esempio sull'intervallo che va da $0$ secondi a $60$ secondi, escludendo il valore $60$) e ha dei "salti" in corrispondenza degli estremi di questi intervalli di tempo: per $x< 60$ si ha $f(x)=0$ mentre per $x=60$ si ha $f(x)=1$. Se sappiamo che sono passati "circa $20$ secondi" possiamo ragionevolmente aspettarci che l'orologio segnerà $0$ minuti. Se invece sappiamo che sono passati "circa $60$ secondi" non siamo in grado di stabilire se l'orologio è su $0$ o su $1$ e questo a prescindere da quanto è grande l'incertezza del dato "circa $60$ secondi". Anche se sappiamo che sono passati $60 s$ con un'incertezza di $\pm 1/1000$ di secondo l'incertezza sui minuti segnati dall'orologio digitale rimane semmpre la stessa: una unità. Ad una incertezza sul valore di $x$ piccola quanto vogliamo corrisponde sempre una grande incertezza sul corrispondente valore $f(x)$ (più o meno $1$ minuto, nel nostro esempio) che non si riduce quando si riduce l'incertezza sul valore della $x$. Vediamo ora un esempio in cui questo non succede.


Consideriamo un orologio "analogico" a lancette e rappresentiamo con una funzione l'angolo che forma la lancetta dei minuti rispetto ad un' ipotetica retta orizzontale, al variare del tempo. Supponiamo di avere al tempo $0$ una lancetta dei minuti posizionata su $12$, cioè verticale, con angolo $\pi/2$. Il grafico dell'andamento dell'angolo (in radianti) al variare del tempo (sull'asse $x$) è il seguente:


Stavolta notiamo un andamento regolare e uniforme per tutti i valori $x$ del tempo. Se sappiamo che sono passati "circa $60$ secondi" possiamo dire che l'angolo sarà "circa $\frac \pi 2 + \frac{2\pi}{60}$". Dunque ad una piccola incertezza su un valore della $x$ corrisponde una piccola incertezza sul corrispondente valore $f(x)$.

Chiameremo "continue" le funzioni che si comportano come il secondo esempio: i valori di $f(x)$ hanno piccole variazioni in corrispondenza di piccole variazioni dei valori della $x$. Questo tipo di definizione è evidentemente vago e approssimativo e non è soddisfacente per impostare un discorso matematico rigoroso. Vediamo come può essere resa più precisa.


Definizione di continuità

Analizziamo la definizione che abbiamo esposto poco più sopra:

i valori di $f(x)$ hanno piccole variazioni in corrispondenza di piccole variazioni dei valori della $x$
potremmo riformulare così:
se $x$ è vicino a $x_0$ allora anche $f(x)$ è vicino a $f(x_0)$
ma "vicino" è un termine ancora troppo vago e approssimativo, potremmo rendere il concetto meno vago riformulandolo così:
quanto più $x$ è vicino a $x_0$ tanto più anche $f(x)$ è vicino a $f(x_0)$
questa formulazione somiglia molto al concetto di limite: stiamo affermando che "se $x$ tende a $x_0$ allora $f(x)$ tende a $f(x_0)$", in simboli: $$ \lim_{x\to x_0} f(x)=f(x_0). $$ Il concetto di limite è stato definito rigorosamente nella sezione precedente, quindi ora possiamo utilizzarlo per una definizione rigorosa di "funzione continua":
Diremo che $f(x)$ è continua nel punto $x_0$ se $\lim_{x\to x_0} f(x)=f(x_0)$.
e inoltre
Diremo che $f(x)$ è continua sull'insieme $D$ se è continua in ogni punto $x_0\in D$.


Esempi e proprietà

Vediamo alcuni esempi di funzioni continue e alcune loro proprietà.

Osserviamo che vale il seguente

Teorema 1:

Se $f(x)$ e $g(x)$ sono continue in $x_0$ allora sono continue in $x_0$ anche $f(x)+g(x)$, $f(x)\cdot g(x)$, e $f(x)^k$. Se vale anche $g(x_0)\neq 0$ è continua in $x_0$ anche la funzione $\frac{f(x)}{g(x)}$.

Infatti nella sezione sui limiti abbiamo visto che quando non ci troviamo di fronte a forme indeterminate il limite di una somma di due funzioni è uguale alla somma dei limiti, il limite di un prodotto è il prodotto dei limiti e il limite di un rapporto è il rapporto dei limiti. In questo caso è escluso che ci possano essere forme indeterminate perchè abbiamo $\lim_{x\to x_0} f(x)=f(x_0)$ (è la definizione di continuità) e quindi tale limite non può essere infinito. Lo stesso vale per $\lim_{x\to x_0} g(x)$, e nel caso del rapporto il teorema richiede anche che si abbia $g(x) \neq 0$, che è sufficiente ad escludere tutte le forme indeterminate. Per $f(x)^k$ è sufficiente applicare il teorema ripetutamente ai prodotti $f(x)\cdot f(x)$, $f(x)^2 \cdot f(x)$, eccetera fino a ottenere la continuità di $f(x)^k$.

Grazie al suddetto teorema è possibile costruire molti altri esempi di funzioni continue:

Vediamo altri esempi importanti di funzioni continue di cui non dimostreremo la continuità:

Chiaramente è possibile combinare le funzioni fino ad ora elencate con somme, prodotti e rapporti generando altre funzioni che saranno a loro volta continue grazie al teorema 1. Ma si può fare molto di più razie ad un altro teorema:

Teorema 2:

Se $f(x)$ è continua in $x_0$ e $g(x)$ è continua in $f(x_0)$ allora la funzione composta $g(f(x))$ è continua in $x_0$.